Vroiam sa public pe blog un articol cu privire la parerea unui roman despre italieni, in limba italiana, sa inteleaga si extremistii aia ai lui Benito Amilcare Andrea Mussolini cam ce parere au unii romani despre ei, insa mai bine ma abtin.
In schimb va prezint in cele ce urmeaza articolul despre romani pentru italieni care mi l-a trimis Diana din Italia, tara ei de resedinta in acest moment, si pe care l-a publicat si pe site-ul celor de la Romaniaitalia.
Tin sa mentionez ca nu sunt de acord cu toate aceste explicatii pe care trebuie sa le dam unor asa zisi europeni, insa cum articolul e de o valoare inestimabila am zis ca e important sa va las si voua placerea de a citi cateva cuvinte de calitate despre romani.
"Come amico, dedico anche a te questo messaggio......
Diana
Missi…va per un antico impero…
Nostalgicamente, mi ritornano in mente pagine di libri di storia nelle quali trovavamo elencati “elementi di un profilo psico-sociale” del popolo romeno. In una visione forse un po’ romantica, venivamo rappresentati come un popolo pacifico, con un forte spirito di accoglienza verso l’altro. Ci rispecchiavamo in una dimensione che rimandava a un modo pacato di essere al mondo.
I romeni erano posteri di quel piccolo popolo “bravo e coraggioso” che Traiano trova quando discende in Dacia e la rinomina latinizzandola, Dacia Felix (Dacia Felice). Poi, la Dacia e l’ Impero Romano si sono “persi” uno dall’altro nelle insidie dei tempi, quando la “ricerca della felicità” (felicitas) è entrata nelle dominanze di altri imperi della storia…
I romeni erano quel piccolo popolo docile, spesso nella storia pieghevolmente remissivo, con una identità imprecisa nel “giudizio universale” dei popoli, che lo faceva a volte essere né bianco né nero, né buono né cattivo, ma comunque, mai estremista.
I romeni erano quel piccolo popolo “slavo”, in realtà unico paese est europeo con radici latine, che tante volte ha costeggiato abilmente tempi maligni essendo via via, latinizzato, ottomanizzato, austro-ungarizzato, sovietizzato.
I romeni erano quel piccolo popolo tenue che guerre di conquiste non ne ha mai fatte, e l’aggressione scattava solo quando la sua libertà, sempre precaria, era in pericolo.
I romeni erano quel piccolo popolo costretto a grandi adattamenti, al punto di far sorgere inaspettatamente dalla confusione, fulgide figure di cultura universale.
I romeni erano quel popolo“leggero” che ogni tanto con agile slancio incideva sul pensiero universale con qualche “impresa” storica imprevedibile compiuta da nomi illustri quali Eliade, Cioran, Brancusi, Ionesco, Babes, Vuia, Palade, Comaneci.
Ci troviamo adesso davanti alle mura del tempo che non è più “glorioso”, ma “politically correct”. Ci troviamo davanti ad una Europa stanca, anziana, che ripropone come ancestrale cicliche migrazioni di popoli… dove romeni e zingari (rom), in virtù di una confusione etimologica vengono tante volte ingiustamente scambiati l’uno per l’altro… dove atti incivili e di civiltà vengono scambiati l’uno per l’altro a prescindere dall’identità nazionale e che ci sconvolgono comunque tutti.
Con rammarico, noi, nipoti mai dispersi di quest’antica Europa, ci distacchiamo da un’immagine distorta della nostra storia, del nostro passato, del nostro passaggio in un’Europa comune della quale alcuni dei nostri più o meno connazionali sono “malaugurati messaggeri”.
Fatti antisociali, criminali, primitive malattie sociali, che comunque noi sappiamo che non possono rappresentare un popolo…
In quanto ospiti di quest’Europa, siamo rammaricati davanti ad atti sconcertanti che vincono sopra il valore della vita e della pacifica convivenza…
Quello che vorremmo trasmettere agli italiani è una affermazione di solidarietà, e un ricordo di quello che il popolo romeno “biograficamente” era, di quello che nelle SUE terre è ancora… e cioè:
I romeni sono quel popolo, “nipote” dell Impero Romano che ha sviluppato la sua storia lingua e cultura su un modello latino e su radici di civiltà profondamente europee.
I romeni, ritornano ad essere con umiltà gente che lavora, che offre agli anziani e ai bambini del paese ospite attenta assistenza -in un tempo quando la cura per il prossimo è una “facoltà” insegnata nelle università di psicologia per poter essere “ridata” alla società.
I romeni costruiscono case e muoiono in numero impressionante e in anonimato accanto ad altri immigrati che svolgono il lavoro edilizio.
I romeni sono quella piccola e tradizionale chiesa ortodossa che ricorda e ringrazia in ogni preghiera domenicale l’accogliente popolo italiano.
I romeni sono quel popolo che è rimasto a casa ma anche quello che ritornerà a casa, portando con sé l’impronta di una civiltà che ci è sempre stata comune, perché europei siamo sempre stati nella storia e nei pensieri.
In sostegno a ciò, un incontro solidale dei romeni -che si discostano da atti contro i loro valori, contro valori di qualsiasi collettivo umano- avrà luogo giovedì, 8 novembre alle ore 19 sull’ Isola Tiberina in presenza di personalità ecclesiastiche italiane e romene, per una preghiera in solidarietà.
Diana Milos."
6 comentarii:
Babelfish-ul mi-a tradus o prostie...poate pentru cei care urasc Italia ai fi putut face o fapta buna si sa bagi si traducerea in romana. Sa inteleg ca tu consideri ca toata lumea ar trebui sa stie italiana?
Ma, ideea e ca Diana a scris acolo despre romani nu despre italieni. Daca vrei traducerea o fac, insa nu ai sa gasesti nimic rau despre italieni. Doar o scurta trecere in revista a istoriei ROMANILOR.
cand am spus ca "urasc Italia" ar fi trebuti sa itnelegi ca nu-i suport si prinurmare n-am nici cea mai mica dorinta sa le invat limba, nu ca vreau sa citesc doar lucruri ce-i denigreaza. M-am prins in mare despre ce e vorba in articol, si stiu ca este vorba despre istoria noastra, si exact de aceea as fi fost curios s-o citesc...repet, programelele de tradus online nu si-au facut treaba absolut deloc. Asta era. Succes.
Am sa-ti trimit pe mail traducerea.
Si cum ramane cu ceilalti care citesc aces blog? Fa si tu un lucru bun si pune si traducerea!
Ok.
Vine si traducerea in cateva zile, ca nici lui Vlad nu i-am trimis traducerea.
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