„Negli ultimi anni il mondo si era innamorato di una favola...
C'era una volta una squadra bella e invincibile, veniva dalla Catalogna e forse dal futuro.
Aveva un allenatore giovane ed elegante, che non sbagliava una mossa.
Avevano vinto tutto quello che c'era da vincere in Spagna e in Europa.
Tre titoli: el triplete, poi erano diventati campioni del mondo.
Avevano preso da una squadra italiana il goleador della serie A, un supereroe uscito dai cartoni animati, con il volto gitano, il corpo snodabile e il passaporto svedese.
Avevano un calciatore piccolo e imprendibile capace di fare 3 o 4 gol alla volta. Ne segnava solo 2 quando era in giornata storta. Gli avversari a fine partita si pentivano di aver scelto la professione di calciatori.
Era un meccanismo perfetto, di geometria e fantasia. Avevano superato il confine fra giocare, correre e volare. Per molti era bello credere all'esistenza di una squadra di marziani.
Una notte di Aprile sono atterrati nello stadio di San Siro.
Nessuno probabilmente lo sapeva ancora: era la notte in cui finiva una favola e inizava una leggenda.
...
C'era una volta una squadra bella e invincibile, veniva dalla Catalogna e forse dal futuro.
A Milano hanno scoperto di abitare sulla terra e sono tornati a casa senza le lucine e senza astronave.
Avevano una settimana per preparare la rivincita.
Volevano riprendere a volare, ma non sapevano come.
Hanno chiamato all'appello tutta la città. Hanno speso soldi ed energia in costosissimi spot.
Si sono pettinati e messi in posa per farci paura. Si sono sforzati di fare la faccia cattiva.
Hanno sparato parole grosse e dichiarato al mondo che si sarebbero giocati la pelle.
Hanno colorato un intero stadio per impressionarci.
In campo hanno giocato a calcio e provato a fare anche teatro... e ci hanno lascato a combattere in 10 uomini.
TUTTO INUTILE... anche le favole devono finire e fare posto a nuove leggende.
Tanto tempo fa... una notte di Aprile, dieci eroi con la maglia dell'Inter sconfissero centomila catalani.”
"Abbiamo scelto. Forse non si sa più quando, ma è
successo.
Per seguire un padre o un fratello maggiore, o per spirito
di ribellione… per una simpatia irrazionale che non sappiamo spiegare, per un
giocatore che ci faceva sognare… oppure per i colori della maglia... non si può
più tornare indietro… abbiamo scelto… INTER.
Dopo il primo impercettibile batticuore davanti al verde
perfetto del prato vuoto… dopo il primo sudore ghiacciato sulla fronte prima di
un calcio di rigore… dopo aver conosciuto per la prima volta in tribuna la
gioia feroce di un gol, attaccati alla radio in attesa del fischio finale.
Magari non si sa più quando ma è nato: il nostro secondo
cuore. Un cuore speciale, che batte parallelo… un cuore Nerazzurro.
Ha un ritmo diverso da quello della vita normale, è un cuore
destinato a rimanere quello di un bambino, vive di sogni e di passioni più
forti, non importa chiedersi se ha un senso, non ha senso chiedersi perchè.
Può esplodere di rabbia, o impazzire di gioia, può
trasformare l'urlo di 100.000 persone in uno sterminato piacere silenzioso da
tenere dentro, può distillare la felicità nel gusto più sottile dell'ironia, da
assaporare nel tempo.
La magia del calcio ci ha dato questo secondo cuore, ma può
chiedere un prezzo molto alto: anni e anni di pazienza.
Qualcuno ha visto i suoi capelli diventare bianchi nell'attesa,
qualcuno ha riprovato emozioni che credeva irripetibili. I tifosi più piccoli
hanno avuto la fortuna di viverlo subito.
Per tutti i cuori nerazzurri finalmente è arrivato: L'ANNO
PERFETTO!
In Inghilterra la chiamano: TREBLE, ed è riuscita una sola
volta.
In Spagna si dice: EL TRIPLETE, e l'ha centrata soltanto il
Barcellona nel 2009.
In Italia si dice: TRIPLETTA, e finora era un termine poco
usato perchè l'impresa non era mai riuscita a nessuno.
Chi ama l'INTER sa che non c'è prezzo per le emozioni di questa
stagione all'ultimo respire. Ci sono attimi irripetibili che non si possono
spiegare, si vivono una volta nella vita col battito del cuore che spezza le
costole, e la respirazione immobile degli squali, passano come scariche
elettriche.
Poi si può solo cercare di riviverne l'eco il più a lungo
possibile, di conservare qualche scheggia di storia.
In Italia abbiamo lottato e vinto dovunque e contro tutti,
abbiamo cambiato pelle, sconfitto il diavolo e cacciato via il lupo... abbiamo
esultato.
In Europa abbiamo sofferto, abbiamo imparato a trasformare
le paure in sogni, abbiamo vinto i fantasmi del passato, abbiamo battuto gli
amici e i nemici… e siamo stati i primi uomini a rapire gli alieni.
Siamo diventati grandi, abbiamo continuato a lottare mentre
gli altri tornavano a casa o erano già in vacanza.
UN ANNO DI TRIONFI E DI LACRIME, UN ANNO DI EMOZIONI
MOLTIPLICATE PER MILLE, UN ANNO DA NON DIMENTICARE..."
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